Portaciottoli

Per indicare un oggetto più fastidioso che utile, dalle mie parti si usa simpaticamente il termine “ciottolo”. Normalmente un ciottolo è un sasso o una piccola pietra che infatti di rado apporta utilità al possessore. Ho usato scientemente il termine “di rado” al posto di “mai”.

Quanti oggetti che pur non essendo sassi hanno questa caratteristica si accumulano in casa? E quanti di questi non si riesce mai a ritrovare nei rari casi in cui servono? Nella mia casa una quantità infinita….

Per risolvere la questione definitivamente sto costruendo un contenitore con un centinaio e più di cassettini. Ho preso ispirazione dalle cassette della posta di certi condomini metropolitani “monstre”. Ho già assemblato, ovviamente con materiale di recupero destinato allo smaltimento, una settantina di cassetti. Devo costruirne ancora altri 50, pensare dei frontali estetici, trovare delle manigliette adatte e, soprattutto costruire il telaio che li conterrà. Queste le foto dello stato di avanzamento attuale:

Visto che il progetto riuscirà a vedere la luce nei primi  anni del secolo venturo, serviva qualcosa che tamponasse il problema già dall’immediato.

Ho pensato a quei contenitori a “bocca di lupo” che si possono trovare dal ferramenta o nelle catene di negozi di bricolage che vengono uati per la minuteria (chiodi, viti, tasselli, etc.). Per rendere l’oggetto un minimo estetico ho cercato e trovato, non senza di difficoltà, contenitori di colore diverso. La ricerca del giallo è stata particolarmente impegnativa ed ha comportato un notevole ritardo nella pubblicazione di questo articolo.

portaoggetti_frontaleportaoggetti_vista di sbiecoportaoggetti_vista_fianco

portaoggetti_dettaglio_supportoportaoggetti_dettaglio

Il colore serve anche a classificare ed identificare il contenuto:

  • blu: orologi, telefoni, torcia elettrica, etc
  • verde: cancelleria;
  • giallo: svuotatasche (portafogli, spiccioli, chiavi auto, telefonino, etc);
  • arancione: da destinarsi ad occhiali;
  • rosso: chiavi e caricabatterie;

Se a qualcuno l’idea piace ma non vuole impazzire come ho fatto io a costruire e verniciare il telaio ed a cercare i vari colori, potrà trovare in rete soluzioni di varie dimensioni sempre a costi contenuti. Ad esempio:

https://www.amazon.it/s/ref=nb_sb_noss/257-7552033-3096851?__mk_it_IT=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&url=search-alias%3Daps&field-keywords=contenitore+a+bocca+di+lupo

Consiglio di optare per i contenitori con coperchio perchè altrimenti tendono a riempirsi di polvere e vanno svuotati e puliti spesso.

Alle prossima bischerata….!

 

Aggiunta all’articolo che m’ha ispirato https://ilcampanellodellacucina.wordpress.com/

what word do you use to describe the class of objects I mentioned? Exaples:

Toscana (empolese): ciottolo;

Emilia Romagna (Bologna): carabattola;

Please, answer to me!

 

 

29 pensieri su “Portaciottoli

    1. Geniale magari è un pò troppo ma sono contento di tale commento da chi fa cose come te e le presenta in un bel blog. M’hai dato anche un’idea: vado a modificare il testo per chiedere i sinonimi di “ciottolo” o “carabattola” nelle varie regioni. Spero rispondano anche da paesi lontani.

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  1. Il codice colore è un metodo sempre utile, io lo usavo in ufficio quando potevo disporre di carpette di colori diversi. Senza nulla togliere alle cassette di plastica, credo che i cassettini una volta messi in opera saranno ancor più belli. Quanto alle terminologie locali, carabattola non mi sembra dialettale, anzi compare nel vocabolario italiano. Non scrivo da un paese lontano, mi spiace… nella mia famiglia prevalentemente bolognese si è sempre detto “zavaj” (italianizzato in “zavaglio”) per indicare oggetti di poco valore e scarsa funzionalità, “badanai” (italianizzato in “badanaglio”) come equivalente di ciarpame, cosa inutile. Entrambi i termini si possono applicare con sfumatura dispregiativa anche alle persone, come peraltro “bagai”. Dal che si può dedurre che la desinenza -ai non è proprio lusinghiera…

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  2. I contenitori mi piacciono anche colorati. Fra la soluzione tampone e quella definitiva preferisco il legno che è più caldo. Non vedo l’ora di vedere il risultato finale e nel frattempo vedremo quelli intermedi 😉

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  3. Non saprei come si chiama da me una cosa del genere. Comunque è molto bella, sia X i colori associati all’oggetto sia X capire dove lasciare ste cose minuziose che in altri posti rischiano di sparire. Del resto sto imparando ad odiare ogni. Osa che sia aperta perché vittima della polvere e soprattutto alla fine tocca sempre a me mettere a posto, son però curiosa di vedere quella struttura da 100 cassetti come si conformerà alla fine di questo anno. 😂 ciao. Aprissimo joseph 😘

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  4. io le chiamo cianfrusaglie.
    originale l’idea dei contenitori di vari colori a seconda di ciò che devono contenere.
    ma quello che mi colpisce nella foto è la posizione stravagante della legna da camino. mi sembra quanto mai scomoda, o no?
    ml

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    1. Non é poi così stravagante. Se sfogli quache rivista di arredamento trovi molto peggio. Moda a parte, quando abiti una casa e non un castello qualche compromesso va pur accettato. La cosa più scomoda infine, non é la posizione,che ci si arriva benissimo ma doverla tagliare a misura per quello spazio. Ma da queste parti lavoro e fatica piacciono molto. Grazie, torna presto!

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