Non starò qui a descrivere la ricetta di un plum cake che, come ho già scritto nell’articolo precedente, molti di voi sanno fare meglio di me….
Voglio invece cominciare a raccontare di come l’orto m’ha insegnato a razionalizzare le risorse e valorizzare gli scarti. Che è proprio il tema ispiratore del mio blog.
Anche quest’anno m’hanno regalato una cassetta d’uva, almeno 4 chilogrammi e come al solito, l’ho trasformata in marmellate varie. Stavolta però, invece di buttarli via, ho pensato di utilizzare i vinaccioli e le bucce rimaste nel passaverdure.
Durante la stagione della vendemmia dalle mie parti si usa preparare la “schiacciata con l’uva” un dolce che, pur squisito, non amo proprio per via della gran quantità di semi da dover masticare. Daltronde l’uva che si utilizza per prepararlo è quella da vino dagli acini molto piccoli e sarebbe impensabile separare la polpa.
Da una ricerca su internet ho scoperto che questi semi sono ricchissimi di benefici principi attivi ed infatti se ne trovano in commercio di ridotti in farina.
Quando ho avuto l’idea tutto questo non lo sapevo, cercavo solo di ottenere qualcosa per aromatizzare dolci e pietanze. Ho fatto la ricerca per accertare che non fossero nocivi.
Prima di tutto ho essiccato in forno a bassa temperatura tutto quello che era rimasto nel passaverdure, quindi l’ho macinato con il robot da cucina. Avrei ottenuto miglior risultato con un macinacaffè ma purtroppo non l’avevo. Ho quindi setacciato il risultato ottenendo due gnanulometrie: una come farina, l’altra più grossa. Eccole:
Un cucchiaio di questa farina conferisce all’impasto il colore tipico dei prodotti integrali e l’aroma dell’uva
Ho infine provato ad inserire un “ripieno” di uva fresca, zucchero e scorza di limone
infine uno strato di uva passa sulla superficie che ahimè andrà bruciata e dovrò rimuovere, quindi in forno
Il risultato è squisito e mi pare all’altezza della colazione del giorno di festa
Vi segnalo infine la pagina di un sito dove ho trovato aiuto per non ricadere negli stessi errori e molto di più. Consiglio di vivamente di consultarla.
Peccato che sia finita presto…
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Ottimo motivo per farne un’altra migliore!
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Bellissima idea quella di utilizzare bucce e vinaccioli. Il prossimo anno, quando raccolgo l’uva fragola, che di semi ne ha da vendere, te la copio, dato che pure io adoro riciclare.
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L’ho fatto anche con gli scarti della passata di pomodoro. Te lo racconto prossimamente. Grazie e a presto.
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Per abitudine evito gli sprechi, ma certi scarti li metto nella concimaia famigliare prefabbricata per fare terriccio e pacciamatura. Saluti cari.🐜🐛🐝
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Ciao Lucia, anch’io ho una compostiera ma ci metto solo il non recuperabile altrimenti. D’altra parte per fare concime con gli scarti della marmellata dovresti produrne un centinaio di chili al giorno e in quel caso ti chiameresti Zuegg…. :-)) buona domenica e grazie per il contributo!
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Il plumcake deve essere la ricetta della domenica! Noi questa mattina lo abbiamo fatto salato!
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grandissimo Maker! si potrà fare il plum cake con farine senza glutine? l’idea dell’utilizzo dei semi è da me completamente condivisa. Ne mangio in quantitativi industriali…spesso sono ricchi di sostanze nutritive straordinarie, pensa ai semi di pompelmo e alle loro proprietà anti infiammatorie. (colui che diventò prima mio marito e dopo il mio ex marito, la prima volta che aprì la mia credenza vedendo le granaglie sbottò in questa mitica frase ” cosa fai? allevi piccioni?”)
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Basta chiedere!
Eccolo: https://ricette.giallozafferano.it/Plumcake-senza-glutine.html
Non sapevo dei semi di pompelmo ma sembra sia un fake….
https://m.my-personaltrainer.it/integratori/semi-di-pompelmo.html
Buona serata Margot e grazie….
Ps
Devo delle scuse ma posso spiegare. Alla prima occasione…..
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scuse? e di cosa? tranqui, Maker!
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L’argomento é: “etichette per marmellate”. Ma qui c’è troppo poco spazio.
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ok, poi mi racconterai…buona serata
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Pane d’uva, mi piace! 😛
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:-)~
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Joseph in cucina…mi piace 🙂 ottimo lavoro! Ciao caro e buona giornata
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Grazie Lalla, ho piacere di leggerti! Buona giornata.
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Wow che bella idea!! A me poi non piacciono i semini sotto ai denti in nessun cibo, così in polvere è anche molto meglio! 😀
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La polvere diventa parte integrante della farina. Il problema é che sembra impossibile “inventare” qualcosa di nuovo. Credevo di aver fatto chissà che pensata ed invece si trova in commercio già fatta….. conso!iamoci con la foto del carrello su questo blog:
https://lesfaitsplumes.org/2018/11/05/le-testament/
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Sei geniale e fantasioso, i miei complimenti Jo! 😊
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Grazie Vicki ma purtroppo ci vorrebbe ben altro…. M’ero perso il tuo del 26 ottobre us… Come va?
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Non bene. Dovrei sottopormi a un intervento all’ addome complesso multidisciplinare.
In alternativa posso continuare a fare terapie antibiotiche quando ho recidive.
Sono tesa. Penso a un altro parere.
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Vuoi sentire un altro medico, ho capito bene? Io credo che gli antibiotici si debbano prendere solo occasionalmente altrimenti fanno altri danni… Mio papà anni fa ha avuto un intervento simile con cui ha risolto. Mi raccomando scrivici notizie.
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Un intervento ad addome aperto?
Certo che vi aggiorno!
Mi spiace solo non avere forza per leggere molto né tantomeno per scrivere 😟
Mi manca
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Come sei bravo
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Ecco il commento che ci voleva dopo questa giornataccia… Grazie ma é solo fantasia, ci sono moltissimi blog migliori e tu stessa non sei da meno.
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Grazie sei veramente molto gentile. Anche il tuo commento oggi ci voleva proprio 😉
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La prossima volta, invece di polverizzare i semini, mettine da parte 750 grammi, lavali, asciugali e poi insacchettali in una piccola federa di cotone. All’occorrenza li scaldi nel microonde per circa 1-2 minuti con la potenza da 500 a 800 Watt oppure in forno a 150 gradi per 5 minuti. Verifica che non siano troppo caldi e poi sistemi il sacchetto sulla nuca e ti rilassi. I semini trattengono in modo naturale il calore ed il cuscinetto è perfetto per decontrarre i muscoli. Se invece lo lasci almeno un ora nel congelatore è ottimo per disinfiammare o sui lividi 😉
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Interessante, grazie! Si potrà fare anche con altri semi? Per esempio quelli delle olive…
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Di certo con quelli di ciliegia. Forse quelli delle olive hanno le estremità troppo appuntite
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