Il Cammino di Santiago

• joseph pastore MAKER

Come per uno degli articoli precedenti, un altro bel ricordo da valorizzare e finalmente con questo articolo ritorno sul tema centrale del blog: costruire oggetti con materiali di recupero.

Qualche anno fa mi avventurai con una vecchia bicicletta sul Cammino francese di Santiago.

Circa 800 chilometri da percorrere in 12 giorni.  Arrivai alla meta con 4 giorni di anticipo rispetto al volo che avevo prenotato per il ritorno e spesi il tempo residuo per raggiungere prima Finisterre e poi La Coruna. Altri 400 chilometri con ripidi e continui saliscendi dalle spiagge oceaniche alla sommità delle scogliere boscose della Galizia.

Il “Camino” a differenza di altre mete di pellegrinaggio, può essere percorso con diverse motivazioni: da semplice moda, a prestazione sportiva trekking a giro turistico. Comunque lo si affronti inevitabilmente riesce ad infondere spiritualità, introspezione e incentivo a migliorare se stessi.

Il fiume continuo di persone e di energia che quotidiamente scorre sul sentiero e su tutto il percorso è animato da buoni sentimenti, fratellanza, spirito di sacrificio, costanza, disinteresse per il materialismo. Tutti concetti che, se fatti propri da tutta l’umanità, renderebbero il pianeta che ci ospita più abitabile.

Un ricordo del genere non poteva essere contenuto in un quadro “normale”. Ho pensato ad una cornice minimale rispetto a dimensioni ed all’importanza della foto che doveva contenere ma avvolta in una aureola che illuminasse la parete retrostante.1_quadro_bis

2_quadro_acceso

 

Una cornice così piccola non sarebbe stata sufficientemente robusta in legno, si impone l’uso del metallo: un profilo di alluminio sezione ad “U”che ho verniciato con una bomboletta specifica. Il fondo che supporta il tutto è invece di legno ma per farlo stare nel profilo, l’ho dovuto passare attraverso una macchina calibratrice. Infine una striscia di Led su tutto il perimetro come dallo schema e dalle foto che seguono e che spero siano chiari.

disegno

7_particolare regolo5_particolare_attaccaglia3_retro

4_particolare LED

Infine, grazie al cartello stradale che si intravede nella foto di testata, sono riuscito a ritrovare su google earth il punto esatto in cui è stata presa la foto: Klikkaqui!

El_Camino

 

34 pensieri su “Il Cammino di Santiago”

    1. Con lo spirito del trekking e dell’avventura. Non avevo mai pedalato tanto prima. In bici si viaggia da “signori”. No vesciche ai piedi, no sveglia prima dell’alba, no mal di schiena per lo zaino pesante.

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    1. Ciao Mattia, speravo in tuo feedback! Ti preannuncio almeno un altro articolo sull’argomento. Chi legge sappia che Mattia era uno degli altri due compagni di viaggio e l’unico che m’ha sopportato fino alla fine.

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  11. ciao Pino lo stile che hai dato al quadro mette in risalto il senso che ha dato al tuo viaggio. Fatica, strada, spiritualità riflessione interiore, gente. Ci fai percorrere con te la tua avventura . Mi sono sempre chiesta cosa porta tanta gente a fare quel cammino… l’ho chiesto anche a molte persone che sono andate, ma nessuno mi ha dato una risposta chiara come la tua.. Belle parole Pino, sono felice per te che riesci sempre a trovare entusiasmo per nuove avventure.. Grazie e buona estate Grazia

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  12. A me piace il fatto che hai cercato e trovato quel punto su google earth, in effetti è emozionante vederlo se ci si è stati. E poi anch’io quando sono da sola in sella alla mia bici mi sento un cavaliere solitario (seppur con gli occhiali da saldatore) 😉

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  14. Sogno questo “percorso di crescita personale” tanto quanto abitare in una casupola in riva al mare… chissà! Suggestiva l’immagine, valorizzata dalla cornice e dalla nicchia in cui ha trovato casa. Complimenti!
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      1. I trabocchi potrebbero essere un’ottima soluzione, in terra di Puglia, meravigliosa terra! Concordo ciò che hai detto che tutto dovrebbero avere una vista mare.. aggiungo concedersi il tempo per poterne beneficiare.
        Un caro saluto
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