Custodire i bei ricordi

Passo con disinvoltura dalla falegnameria, alla cucina, alla “camera oscura”. Questa volta approdo addirittura in sartoria!

Le cose, come i bei ricordi, si consumano in fretta. In verità la mia t-shirt non s’è sciupata tanto in fretta. Indossata solo nelle grandi occasioni ci sono voluti ben una ventina d’anni.

Amsterdam_light

Dopo tanto tempo il collo ed i bordi delle maniche non ce l’hanno fatta più, hanno ceduto e si sono logorati. Ricomprarla nuova era impossibile, non si trovava più ma anche potendolo fare non sarebbe certo stata la stessa, un po’ effetto “coperta di Linus”.

Bisognava inventare qualcosa.

Una delle tante tecniche di recupero “postbelliche” insegna a ripiegare con un orlo i bordi degli abiti lisi. Ho provato a farlo fare ma lo scollo diventava troppo ampio. Quindi ho comprato un’altra t-shirt in tinta dalla quale ho asportato; il girocollo, le estremità delle maniche ed il bordo inferiore facendoli ricucire su quella vecchia.

Chi ha letto la pagina “Chi”, sa già chi ha coudiuvato questo progetto.

Volendo esagerare si poteva pensare ad una serie di “riporti” intercambiabili di colori diversi da unire con del velcro al posto delle cuciture.

Il risultato mi piace anche di più della versione originale. Indossandola sembra di portare due indumenti diversi uno sopra l’altro.

Ad oggi non si conoscono tecniche per ripristinare anche l’atmosfera magica della foto di testata ma per fortuna altre sono seguite e molte altre seguiranno.

Maglietta_lightscollo_lightcollo_light

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48 pensieri su “Custodire i bei ricordi

  1. Bella idea! Potevi anche usare un’altra maglietta vecchia per recuperarla senza acquistarne una nuova, se fai una foto all’interno per capire come sono stati tagliati e fissati i bordi provo a recuperare un paio di magliette anche io. Ciao

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  2. Il tuo eclettismo non finisce di stupirmi. Molto carina la maglietta! Poi i bordi a contrasto mi pare siano anche di moda…
    Mi hai fatto pensare con nostalgia a certi abiti del mio passato, soprattutto ad una gonna di jeans modello salopette che portavo negli anni del liceo. Quando l’ho dovuta buttare causa logorio del tessuto ne ho poi sentito la mancanza per anni. E’ un modello che non ho mai più visto, molto anni ’70 in effetti… Se capitasse adesso, chiederei alla mia sarta di fiducia di riciclarla e di farne una borsa.

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  3. E’ bello che tu voglia tenere in piena efficienza i ricordi e sei anche molto bravo nel farlo. Io i ricordi li tengo ma mi fa male al cuore solo guardarli. Ho ancora un ciottolo marrone, che mi fu regalato a diciotto anni, con sopra uno spicchio di luna ed una stella dipinti di bianco. Lo immagino ma non lo guardo.

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      1. Sì noi siamo la somma di quello che siamo stati ed a volte non è stato semplice. A volte siamo stati coraggiosi, a volte combattivi ed a volte sopraffatti ma forse mai spezzati. Ma siamo noi e quello che siamo stati. Ed hai ragione il “qui e ora” non è comunque mai facile.

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  4. Quello che dice Grazia a me succede soprattutto con le fotografie (del tipo di quella della tua foto di Amsterdam) e i vecchi filmini. Li ricordo ma evito di guardarli. Con i vestiti sono come te. In un mondo di fast fashion nel quale ormai è normale che un indumento ti duri una stagione o due, vado fiera di quella tale maglietta che indosso dai tempi del liceo o di quella felpa che mi ha accompagnato all’università, nelle prime esperienze lavorative e così via. Sì, è proprio una cosa in stile “coperta di Linus”!

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  5. Che strano… ho letto e commentato questo post dal computer ma non trovo più il commento ecco perché non ho mai ricevuto la risposta. Enigmi della vita. Buona domenica Joseph ottimo lavoro con la tua t-shirt. Sei proprio un bravissimo tuttofare… saresti un valido supporto in casa mia eh eh eh eh a ri Buona domenica ^.*

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    1. Mi accorgo sempre più spesso di ”inventare” cose che altri hanno già fatto…. Parlerò presto di un divano che sto costruendo. Un componente che pensava geniale ho scoperto essere stato già impiegato con funzione simile. 😦 grazie per le visite, i Mike ed il commento!

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      1. Sai Joseph succede anche a me! ti sembrerà buffo!? Credo che le idee nascano da un esigenza e .. l’esigenza può venire in momenti diversi …a persone diverse: il risultato ovviamente è diverso, nn credi!?

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  6. Credo di essere stata l’unica ad andare ad Amsterdam in pieno inverno, quando non ci sono tulipani colorati in giro, quando piove, e per il solo motivo di vedere Van Gogh dal vivo ( e non cercare i funghetti magici). Come ricordo di una città del mio passato, gita di quinto anno di liceo, c’è Parigi, ed è un ricordo che tengo nel cuore col pensiero di tornarci un giorno e poterla vedere meglio perchè in una settimana ci fecero fare una corsa pazzesca.

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      1. Cosa vorresti sapere sulla maglietta? E’ un bel ricordo. Inoltre io credo che siano più preziosi certi capi d’abbigliamento che hanno una loro storia, e sono magari lisi o bucati, piuttosto che cose nuove. Gli inglesi vanno fieri dei loro maglioni bucati nei gomiti perchè significa che quel maglione ha vissuto una storia. Ecco, io la penso in questo modo. Poi però una si deve adeguare per forza alle esigenze di questo mondo che giudica per l’apparenza, sigh 😦

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